Risoluzione stragiudiziale delle controversie

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Risoluzione stragiudiziale delle controversie

Risoluzione stragiudiziale delle controversie

Quante volte ci è capitato di vedere violato un nostro diritto ma di rinunciare a farlo valere in Tribunale per risparmiare su un costo che sarebbe maggiore del beneficio che si potrebbe ottenere oppure per evitare lungaggini e scocciature delle aule di Giustizia?

Si pensi a chi si vede recapitare una fattura della luce, del gas o del telefono con dei consumi sovrastimati o dei servizi non richiesti. Ancora, si pensi a chi si trova parte di un contratto a cui non sapeva di aver aderito o, in seguito a una promessa di risparmio, modifica il proprio piano e si trova a spendere cifre superiori.

Forse non tutti sanno, però, che i cittadini che operano come privati di fronte a soggetti professionisti, come le imprese, hanno la possibilità di accedere a una forma di giustizia privata, più veloce ed efficiente: l’ADR (alternative dispute resolution, risoluzione alternativa delle controversie).

Si tratta di una procedura di risoluzione extragiudiziale della controversia.

In poche parole, è un’opportunità di trovare una soluzione prima di arrivare davanti al Giudice, trovando un accordo con l’altra parte.

Il cittadino rimane comunque libero di rivolgersi alle sedi giudiziarie, qualunque sia l’esito della procedura di risoluzione extragiudiziale e di ritirarsi in qualsiasi momento dalla procedura in oggetto.

Cosa sono gli organismi ADR e come funzionano.

La soluzione extragiudiziale della controversia è offerta dai così detti organismi ADR. Sono degli organismi, iscritti in appositi elenchi, che hanno lo scopo di trovare una soluzione alle liti ed, eventualmente, emettere una decisione che abbia lo stesso valore di una sentenza.

Sul loro corretto operato vigila l’Autorità competente, ad esempio l’ARERA in caso di liti inerenti Acqua, Luce e Gas, l’AGCOM per la telefonia, la CONSOB per le liti finanziarie, e così via.

Ogni organismo deve rispettare requisiti di stabilità, efficienza e imparzialità, nonché il principio di tendenziale non onerositàdel servizio. In pratica, al cittadino non potranno essere chieste somme particolarmente elevate diverse dai rimborsi spese e dai minimi necessari allo stretto funzionamento dell’ADR stesso.

Ogni organismo ADR,poi,deve mantenere un sito web che fornisca alle parti facile accesso alle informazioni. In particolare, devono emergere il settore di competenza specifica, i criteri sulla base dei quali la controversia viene decisa, la durata media della procedura, l’effetto giuridico dell’esito della procedura.

Piattaforma ODR, di cosa si tratta.

Al fianco dell’ADR, il regolamento UE 524/2013 ha introdotto una piattaforma online destinata a tutta Europa per la risoluzione online delle controversie: la piattaforma ODR.

La piattaforma è gestita dalla Commissione europea e consente ai consumatori di collegarsi tramite l’indirizzo https://webgate.ec.europa.eu/odre di scegliere l’organismo ADR cui rivolgersi.

Sono le stesse imprese che stipulano contratti di vendita online che devono dotare i propri siti web del link alla piattaforma e che devono informare i consumatori della possibilità fornita dalla piattaforma.

Questo, in generale, il quadro di tutela dei consumatori, per ulteriori approfondimenti consulta il sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

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