L’acqua è un bene prezioso, che va tutelato e a cui tutti dovrebbero poter accedere.
Con questo spirito, l’Unione Europea, prima, e il legislatore interno, poi, hanno introdotto delle misure a garanzia dell’accesso universale all’acqua a tutela della dignità della persona e per tutelare la risorsa idrica.
Per fare ciò un passo fondamentale era rendere economicamente accessibile il servizio anche a coloro che si trovano in condizioni di disagio economico e sociale.
Così il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 ottobre 2016, che sulla spinta della Legge 221/2015 (c.d. Collegato ambientale) ha introdotto una fascia di consumo agevolata per tutte le utenze domestiche residenti, individuata in riferimento al quantitativo idrico minimo vitale necessario al soddisfacimento dei bisogni essenziali.
Non solo, il legislatore ha pensato nello specifico anche a coloro che vengono considerati utenti in una situazione di disagio economico sociale. Per garantire a tutti l’accesso al servizio idrico è possibile per questa categoria di consumatori richiedere il c.d. bonus acqua, ossia di non pagare il quantitativo minimo vitale di acqua di cui si è detto sopra, corrispondente a 50 litri al giorno a persona.
Chi può richiedere il bonus acqua?
I soggetti legittimati a richiedere il bonus acqua sono individuati dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) sulla base dell’indicatore ISEE.
In particolare, si tratta degli utenti diretti ed indiretti che sono parte di un nucleo familiare avente ISEE non superiore a 8.107,5 Euro o 20.000 Euro se con almeno 4 figli a carico.
Utenti diretti ed indiretti sono rispettivamente l’utente finale e uno dei componenti del nucleo familiare che utilizzi nell’abitazione di residenza una fornitura per il servizio di acquedotto intestata ad un’utenza condominiale.
Come e dove si richiede il bonus acqua?
Per ottenere il bonus acqua è necessario presentare apposita domanda presso il Comune di residenza o presso un altro ente designato dallo stesso Comune, come per esempio un CAF.
La domanda (modulo A) deve essere corredata da:
È aperta la possibilità di delegare alla presentazione della domanda una terza persona, in questa ipotesi, la stessa dovrà essere munita di delega.
Come calcolare il concreto ammontare del bonus acqua.
Il bonus acqua, come detto, consente di non pagare il quantitativo minimo vitale di acqua, ossia le tariffe agevolate dalla Legge 221/2015 per tutte le utenze domestiche residenti.
In concreto ciò significa che l’importo del bonus acqua corrisponde all’ammontare delle tariffe agevolate, le quali non sono standard a livello nazionale, ma vengono applicate dai singoli gestori. Per calcolare il valore del bonus sarà perciò necessario conoscere il prezzo applicato alla tariffa agevolata.
Come viene erogato il bonus acqua?
L’utente, una volta presentata la domanda di bonus, dovrà aspettare diversi mesi prima di vedersi erogare in bolletta quanto dovuto.
Infatti, la richiesta dovrà prima passare per l’esame del Comune, che ha 30 giorni per verificare, ammettere la domanda e trasmetterla al gestore. Dopodiché, il gestore avrà 60 giorni per effettuare le sue valutazioni e comunicare l’ammissione o il rigetto della richiesta definitivi.
Solo a questo punto l’utente potrà ricevere il bonus nella prima bolletta utile, salvo che si tratti di utenti indiretti. In questo caso, verrà corrisposto in unica soluzione entro ulteriori 60 giorni.
Il bonus così riconosciuto è valido per 12 mesi, allo scadere dei quali sarà necessario rinnovare la richiesta.